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Federica
27 Aprile 2020
Mi chiamo Federica, ho 34 anni e per raccontarvi la mia storia voglio partire dalla fine: lo scorso 22 Dicembre è nata la mia Benedetta. E se è vero che un figlio è sempre un dono di Dio, questa bimba lo è ancora di più perché Benedetta, di nome e di fatto, è arrivata dopo un tumore al seno. Quasi quattro anni fa ho iniziato la battaglia che accomuna, purtroppo, la vita di molte donne: a soli 30 anni, senza nessuna familiarità e dopo aver allattato al seno il mio Lorenzo per 9 mesi, c’era qualcosa che non mi convinceva, una pallina che “sì, sicuramente è una ghiandola ma prima di partire per le vacanze mi faccio vedere così parto tranquilla”. Ed invece da quell’eco è partito un viaggio fatto di diagnosi di un carcinoma triplo negativo, intervento con mastectomia, accettazione di una parte di me che non sentivo più mia ... e poi sei mesi di chemioterapia preventiva con tutti i fastidi ben noti e in più, per me che avrei tanto voluto provare a dare un fratellino a mio figlio, il rischio di non essere più fertile alla fine di questa avventura. Ma insieme a tutti questi aspetti negativi è iniziata un'altra trasformazione: alla fine delle terapie c’era una nuova me, con le cicatrici dell’intervento e del port e senza capelli, ciglia e sopracciglia (che sono ricresciuti dopo poco) ma anche molto più capace di apprezzare tutto quello che avevo e vivevo nella vita: una carezza di mio figlio, un abbraccio di mio marito, la vicinanza della mia famiglia e di tutti quelli che mi sono stati accanto, un tramonto, una canzone, una emozione, il risveglio di ogni mattina. Il viaggio continua perché ogni controllo è come un respiro che si trattiene fino al referto... però, così come ho cercato di fare ogni giorno da quando è arrivata la diagnosi, ho scelto di non consentire alla paura di impadronirsi della mia vita. E così, seppur intimoriti, ci siamo aperti di nuovo al dono della vita, con la paura però che non fosse più possibile... ed invece oggi stringo tra le mie braccia un miracolo e, come le ho promesso in sala parto mentre ci tagliavano il cordone, niente potrà mai separarmi da lei e dal suo fratellino!