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Antonella
19 Dicembre 2022
Io sono Antonella, ho 38 anni e il 9 novembre 2020 mi è stato diagnosticato un Tumore al Seno. “Era una calda mattina di autunno quando la senologa, aprendo la mia cartella clinica e leggendo il referto della biopsia, mi disse - diretta e tranciante - “È una neoplasia. È un tumore, Antonellì. Mi dispiace assai!”. A sentire quelle poche parole, per la prima volta nella mia vita la mente si svuotò, il battito del cuore decelerò e il fiato divenne corto. Con un filo di voce, tra il rotto e l’incazzato, riuscii a pronunciare una sola frase “Quanto è grave?”. E così, all’improvviso, io che sono sempre stata un treno in corsa, che lavoravo 14 ore a giorno, che avevo girato 3/4 di globo terrestre da sola con un trolley, che dormivo 5/6 ore a notte, che la vita la mangiavo a morsi…io dovevo dire “stop!”. Tra paura, rabbia, angoscia, sgomento, stanchezza, pianti…(oh Dio quanti pianti!) … iniziò il mio “percorso” - come piace chiamarlo al mio team di oncologi. Interventi chirurgici, crioconservazione, degenze, fisioterapia, referti istologici, cicli di chemioterapia e ancora altre terapie. Giorni duri, pesanti, infiniti … quei giorni in cui ti senti stanca e sfinita; in cui il tuo corpo inevitabilmente cambia; in cui ti guardi allo specchio e non ti riconosci più se non fosse solo per gli occhi. Sono stati i miei occhi, infatti, a darmi la forza di andare avanti; erano loro la spinta a pensare che tutto un giorno sarebbe tornato come era prima. Ma c’è da dire, par contre, che sebbene sopraffatta dagli eventi e dalla malattia, non ho mai smesso di sperare e credere che quella luce in fondo al tunnel l’avrei raggiunta. Perché queste cose accadono - così invece dicevano i miei psicoterapeuti - e bisogna reagire e non lasciarsi andare. Dopo tutti questi mesi, nulla è più come prima, anzi è addirittura meglio di prima. La malattia mi ha dato modo di conoscere una parte di me che non pensavo ci fosse…così da essere oggi una nuova ME. Mi ha aperto la mente e mi ha dato la forza di cambiare tutte quelle cose che necessitavano di essere abbandonate ma che per routine e per paura non riuscivo a farlo! Questa battaglia non l’ho combattuta e non la combatto da sola, fortunatamente. Ci sono i miei affetti che non mi hanno lasciato un secondo, e mi hanno regalato un sorriso anche in quei momenti quando era un sacrificio persino alzare la testa dal cuscino. Ringrazio loro infinitamente, la mia famiglia tutta, i miei amici e ringrazio anche chi inaspettatamente c’è stato e mi ha dato forza con un semplice “Ti penso” / “Ti sono vicina”. E, infine, ringrazio anche chi volontariamente, pur sapendo, ha deciso di non esserci. A voi tutti, che la vita vi sorrida…sempre! “ questa foto è stata scattata dopo la fine delle chemioterapie; con il cuore pieno di speranza