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Anna Santaniello
13 Dicembre 2015
Era tutta l’estate che ci pensavo, quella piccola pallina scoperta mentre mi facevo la doccia, ma non poteva essere, mi ero fatta i controlli di routine sette mesi prima, pensai:”forse è solo la mia fantasia!”, del resto io sono la “regina della prevenzione”, come poi mi chiamò il mio prof il giorno della nostra prima visita!! E così ho passato una mitica estate in barca a vela in Corsica tra mare cristallino e notti stellate, penso una delle più belle della mia vita, però la pallina era ancora li, lei non andava via….che mi poteva fare così piccola, sembrava innocua, uguale a se stessa, io mi sentivo in forma e felice!! Non appena tornata a Roma, il primo pensiero è stato quello di andar dal mio medico di base, che mi ha mandato dal ginecologo, che mi ha mandato a rifar le indagini, ed eccomi davanti a delle lastre appese ad un anonimo muro, la mia vita fotografata in bianco e nero come nelle belle foto di una volta quelle dei nonni, ma questa ero io era il mio corpo, che parlava: il mio primo grado di giudizio, così lo chiamo io, scherzando con le mie amiche, era il 7 ottobre del 2015: zona di addensamento del corpo mammario, ed ora che faccio?!? Proprio lei l’impercettibile pallina mi stravolge la vita, la mia vita!! La mia vita inizia a sfuggirmi, inizio a vivere proprio lei la cosa più bella che ho come una spettatrice, come se non fosse più la mia, cosa mi succede? Continuano i controlli, dopo 10 giorni, il mio secondo grado di giudizio: l’ago aspirato, due sole parole, pesanti come un macigno, citologia da carcinoma; da li il buio, ho smesso di mangiare , di dormire, di amare tutto ciò che mi stava intorno, andando avanti per inerzia, il lavoro la mia famiglia, i miei affetti, le mie amiche, come se non mi appartenessero più…..ma io che fine ho fatto? chi sono? dove sono? dove sto andando? Il giorno prima della mia operazione mi trovai accartocciata su me stessa come se volessi tornar nel grembo materno….si proprio da li ho ricominciato a risalire, dalla mia operazione è ricominciata la mia risalita, la cura di me stessa, il mio andare con costanza a prendermi realmente cura di me, le medicazioni in ambulatorio, le mie chiacchierate con il chirurgo, la mia psicoterapia oncologica condivisa con mio marito, il mio qigong, la condivisione del mio percorso con la mia amichetta di sala risveglio postoperatorio. Sto imparando ad ascoltare non solo i segnali del mio corpo, ma anche quelli della mia psiche ed è la prima volta nella mia vita che penso a me stessa e non più solo agli altri, e vi confesso mi piace anche, come dico al mio prof. niente avviene per caso nella vita! Ora sono in attesa del terzo grado di giudizio: l’esame istologico, ma ora so che ce la posso fare...