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Arianna Stabile
21 Novembre 2014
Credo che vinta una gara, il merito non è solo dell’atleta che ci mette impegno, volontà, sacrifici, ma anche del lavoro di quella “squadra” composta da chi l’ ha seguito durante la preparazione. Allo stesso modo, credo che funzioni per questa gara giornaliera, bellissima ed unica che è la vita. Credo che ci vogliano dei “complici” con cui condividere una gara cosi unica con i suoi successi o fallimenti, emozioni e delusioni, gioie e preoccupazioni, perché da soli siamo nessuno, e Nessuno è in grado di vincere da solo. Questo mio pensiero ha trovato conferma a partire dall’inizio di quest’ anno quando ho dovuto iniziare ad affrontare una gara “tosta”, e ad oggi continuo ad essere un’”atleta in gara” che a 25 anni ha fatto l’incontro/scontro più importante della sua vita: quello con il tumore al seno. Un’esperienza INCREDIBILE perché alla mia età, confrontarsi con un tumore, non è ciò che ti aspetti di dover fare. Il tumore è una di quelle cose che di solito “capitano agli altri”. Poi scopri che è capitato a te e non è una prova semplice: c’è l’intervento, il post operatorio, la chemioterapia, i suoi effetti collaterali, le medicine da prendere a casa, la lista delle cose da “non fare”, quelle da “evitare”, il corpo che cambia, le rinunce, i progetti che devono essere rimandati, la paura, la preoccupazione, etc. etc. Come atleta, in questa gara, mi sono già portata a casa la MIA vittoria che è la controparte INCREDIBILE che mette in secondo piano tutti gli aspetti meno piacevoli che quest’esperienza comporta perché quello che ho imparato nessun corso universitario l’insegnerà mai. Ho imparato che ci vuole coraggio, che la paura è uno stato mentale, un sentimento che è meglio non portarsi dietro. Ho imparato che la vita ti toglie delle cose per poi restituirtene delle altre, a volte con gli interessi. Più di ogni altra cosa, ho imparato quanto sia importante non essere soli per affrontare questa gara, per continuare a sorridere ogni giorno, per non essere arrabbiati e delusi, per continuare a sperare, a vedere il lato migliore, emozioni positive e tanta gioia da condividere e trasmettere in un momento così complicato. La MIA vittoria la devo alla MIA squadra. E la mia squadra si chiama FAMIGLIA con tutte ed 8 le lettere maiuscole … ed è una squadra fortissima. Ho potuto contare e conto sui miei dolci NONNI e il mio PROZIO speciale, per cui IO sono sempre la migliore in campo, in tutti i campi del mondo. Loro che mi danno solo Amore, per il puro gusto di amarmi, loro che nonostante non siano più dei “giovincelli”, ci sono sempre, perché per loro sono il primo pensiero, quello più bello , la più grande gioia e al tempo stesso preoccupazione… mi stanno vicino, mi viziano, credono in me e avrebbero sacrificato loro stessi pur di evitarmi questa gara; ho potuto contare e conto sui miei zii e cugini che mi coccolano come se, più che avere avuto un tumore io fossi appena riNATA; sui miei Amici e le mie Amiche,che hanno corso per me e con me,che mi fanno compagnia, mi riempiono di attenzioni, di regali, di sms, d’affetto e dolcezza per rendermi questo momento meno amaro, così come hanno fatto gli altri Amici di famiglia e la famiglia del mio ragazzo, quella che chiamo “acquisita”: meravigliose persone pronte a volermi bene, starmi vicino e sostenermi in questa sorta di gioco di forze in equilibrio “tra me e loro” che ti permette di scoprire che in ognuno di noi c’è una forza straordinaria e senza misura: se sei forte tu, tutti coloro che sono legati a te restano in equilibrio, forti anche loro e coscienti che è un sostenersi a vicenda per cui non si può cedere. Tutti loro, per me, hanno accorciato le distanze, percorso in macchina, treno, bus, km e km perché non importa in quale parte del mondo si trovassero, il centro del mondo per tutti era li dove ero IO, e mi hanno raggiunta per accertarsi che il mio sorriso di sempre fosse ancora li, per stringermi in quell’abbraccio che vale più di mille parole, darmi quel calore con cui dimostrare tutto il loro affetto,la loro solidarietà, il loro esserci. Ho potuto contare e conto sull’Uomo che ho al mio fianco, il mio Amore, che non mi ha lasciata neppure un giorno, che affronta con me questa difficile prova, sebbene questi non siano i soliti quotidiani problemi di una giovane coppia. Lui che mi ama sempre… con o senza capelli, con o senza ciglia e sopracciglia, con il mio seno… vero o ricostruito che sia, con qualche cicatrice in più ma con la consapevolezza di quanto tutto questo sia relativo purchè io stia bene e possa continuare ad essere al suo fianco. Lui che è stato giorni con me a guardare il soffitto della stanza, ad osservarmi teneramente, stringermi a se e farmi sentire bella… la più bella di tutte sempre e comunque; lui che accetta tutti i “forse”, i “se” e i “chissà”, lui che, per starmi vicino ha accettato di rimandare i nostri progetti, lui che mi guarda e mi dice che sono una leonessa, lui che c’è. A capo di questa squadra, ci sono i miei GENITORI, per me i migliori della terra, se non fosse stato per loro, per la loro scrupolosità e attenzione … non so come sarebbe andata; loro mi hanno convinta a fare quell’ulteriore controllo in più che ha cambiato il destino della mia malattia. Con loro, mio Fratello, il mio piccolo grande uomo: non mi hanno lasciata sola neppure un attimo, sono stati con me ogni singolo secondo in ogni momento, hanno atteso con me, pregato e sperato con me e per me. Hanno condiviso con me ogni notte insonne, hanno imparato per me a svuotare un drenaggio, hanno scoperto con me quello che scoprivo io, hanno riempito i miei giorni di quelle sicurezza del loro esserci, ripetendomi “che tutto passa” e che tutto questo sarebbe diventato solo un ricordo; hanno riso con me della mia testa tonda e pelata quando i capelli sono caduti, hanno imparato con me a gestire i giorni dopo la chemio, hanno provato il mio stesso dolore, hanno sofferto con me e anzi più di me, si sono presi e si prendono cura di me, sono con me ad ogni seduta di chemioterapia, ad ogni prelievo, ad ogni controllo, mi hanno accompagnato e mi accompagnano lungo il percorso, nei tratti più tortuosi, in quelli pianeggianti; mi sostengono nei miei progetti, credono in me, quasi annullano loro stessi e la loro vita perché mi dicono che IO sono la LORO vita. Mi coccolano, proteggono, mi offrono la sicurezza di quello abbraccio che solo i genitori sanno dare quando ti stringono a se perchè hanno temuto che qualcosa stesse per portarti via da loro… e non c’è niente di più bello al modo dell’odore dell’amore di mamma e papà. L’odore dell’amore della mia FAMIGLIA è quello che ho sentito quando mi sono risvegliata dall’operazione, quello che sentivo nel corridoio del reparto ; l’odore dell’amore è più forte dell’odore della chemio; è l’odore della speranza; è l’odore che rende inodore l’odore della paura pronta a prendere il soppravvento se per un attimo abbassi la guardia. Di questo odore del loro amore è piena la mia casa, il mio cuore, di questo odore d’amore è piena la forza che ho dentro di me, ogni mio singolo gesto, il mio sorriso, la mia determinazione,tutta la mia voglia di combattere, di vincere e di esserci per chi ne ha bisogno. Quando hai qualcuno che ti ama e crede in te, non hai voglia di deluderlo. Ma nella mia FAMIGLIA, io includo anche le mie dolci infermiere, il mio SUPERDOTTORE che è il migliore potessi sperare di avere, un grande uomo con un grande cuore e ricco di quell’umanità e dolcezza che ti cura più di quanto possa fare, da solo, un farmaco … e tutto il suo staff grazie a cui non c’è stato un giorno o un singolo minuto in cui mi sia sentita “malata” ma che hanno fatto in modo che tornare in ospedale ,per un controllo o un ciclo di chemio, significa tornare “a casa” essere coccolata, protetta, curata, compresa. L’odore di amore che respiro ogni giorno ha anche questa essenza. Giocata cosi,con questa squadra, questa gara è sempre meno faticosa… perché io sono l’atleta in campo ma accanto a me ho chi combatte con me e mi riempie i polmoni di tanto tanto Amore come sempre e molto più di sempre. Mi dicono che sono forte. Ma la mia forza sono loro, e, una parte della mia cura è …l’odore dell’amore di FAMIGLIA. Dell’odore di Amore di questa FAMIGLIA avrà avuto paura il mio tumore… IO NON HO PAURA perché la PAURA non può nulla di fronte all’ AMORE. Di fronte all’amore, non c’è “effetto collaterale da chemio” che non valga la pena sopportare. Io ho la mia vittoria: questa è la vittoria più grande della mia vita . Questa è la nostra vittoria. Quella con i l tumore è una battaglia difficile che spaventa molto,certo. Ma dobbiamo pensare che l’unica battaglia che abbiamo perso in partenza è solo quella che non abbiamo il coraggio di combattere. Per cui bisogna agire d’anticipo e con la prevenzione,un super esercito familiare-medico di contorno e non ce n’è per nessuno. Spesso mi ripeto che forse, da sola ce l’avrei fatta comunque, ma sicuro senza queste tante e diverse forme d’amore della mia straordinariamente straordinaria FAMIGLIA, avrei avuto qualche difficoltà in più. Perché da soli non siamo nessuno, ma insieme possiamo fare tanto. Probabilmente il Signore ha ritenuto opportuno farmi incontrare/scontrare con il tumore al seno perchè voleva che mi concedessi una pausa dalla frenesia della quotidianità, per farmi capire nel profondo, quale sia il senso della vita e in che direzione andare. Con il sorriso. Felice.