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Dykadja
12 Ottobre 2019
E' complicato PARLARNE. Immaginate di avere tutto quello che avete sempre desiderato, poi d'improvviso un ospite inatteso bussa alla vostra porta e vi stravolge la vita. Si, la fa proprio a pezzettini perché ragazzi, non giriamoci intorno, il cancro potrà anche farci rallentare dai ritmi frenetici del nostro quotidiano, farci vedere la vita da un'altra prospettiva ma DICIAMOCELO: ti toglie molto più di quello che ti da. Sono Dykadja, una donna che ama la propria vita, moglie e mamma di due meravigliosi piccole pesti e a 28 anni ricevo la mia prima inattesa diagnosi: tumore al seno triplo negativo, un "bel tipetto" proprio uno dei più stronzi! Inizia li un'avventura non pianificata fatta di ennemila visite ed esami in cui scopro di avere la mutazione genetica BRCA1 (si bravi, proprio quella della Jolie), mastectomia, chemioterapia e radioterapia. Tutte cose belle che devono funzionare per forza in quanto sono il mio paracadute in questo salto nel vuoto. A quattro mesi da quella che credevo fosse la fine di quest'avventura, quando finalmente stavo riprendendo fiato in piena estate arriva la seconda inattesa e pesantissima diagnosi: l'ospite non se n'é andato, il paracadute in qualche punto si é rotto, sono ufficialmente una malata oncologica metastatica. Chi é del "settore" sa benissimo che dalle metastasi non si guarisce, si può solo vivere con questo peso cercando di metterlo a TACERE il più a lungo possibile. Ma il come si decide di vivere con il tempo che ci é concesso può fare tutta la differenza del mondo. In una chat con le mie sorelle d'avventura abbiamo CONDIVISO la volontà forte di trovare un modo tutto nostro per mettere questo ospite subdolo ed indesiderato al tappeto, ZITTENDOLO. E' indubbio, siamo pazienti oncologiche ma ancor prima di essere malate siamo persone che amano la propria vita e abbiamo voglia di GRIDARLO a tutti mettendo a TACERE il cancro che così prepotentemente é entrato nel nostro quotidiano. Nasce da questo spontaneo scambio tra sorelle guerriere e dall'invio dei primi selfie in un gruppo whatsapp il movimento social #zittocancro #silenciocancer come un abbraccio a sostegno mio e di tutti noi contro il male del secolo, quasi ad essere una nuova terapia che fa bene a corpo mente e cuore, così profondamente feriti ma così vogliosi di rinascere ed andare avanti, sempre con il sorriso. E' complicato PARLARNE quanto NECESSARIO per metterlo a TACERE. Infinitamente grazie a tutti voi che vorrete condividere e partecipare con i vostri personali contributi fatti di selfie e hashtag #zittocancro #silenciocancer a sostegno dell'iniziativa.