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Angela Zoccarato
26 Ottobre 2016
Provo a riassumere la mia storia, anche se è lunghissima e non ancora finita… ….ho iniziato con un dolore che poteva sembrare intercostale, ma non sentivo nulla, a distanza di un mese, dopo la prematura morte di mia cugina, io credo sia stata lei, sono riuscita a sentire un nodulo… Era sabato, il martedì visita senologica… mammografia e ago aspirato. La notizia: è un tumore e dobbiamo operare. Ero da sola… mi è crollato il mondo addosso, ma il primo pensiero è stato come dirlo alla mia bambina che ha solo 8 anni, visto che sono pure una mamma attempata. Poi la decisione di dirle semplicemente la verità, accettata bene da Rosa. Fortunatamente non ho mai dovuto fingere quindi, dopo un mese circa, quadrantectomia del cavo ascellare ed ho iniziato la chemioterapia. Mio fratello mi ha regalato una bellissima parrucca (io non me la potevo permettere) e dopo 15 giorni dalla “prima rossa” ho rasato i capelli e l’ho indossata. Tempo un’ora, ho chiamato mio fratello e gli ho detto “ti dispiace se non la porto?” Lui ridendo mi ha detto “la useremo a carnevale, l’importante è che tu stai bene”. Così non ho mai messo la parrucca… non mi sentivo, non ci sarei riuscita. Sempre pelata, in tutto ho fatto 4 rosse e 10 miste, 29 radio. Durante tutte le terapie ho combattuto gli effetti collaterali con rimedi omeopatici perché sono allergica a tanti farmaci. Sono determinata a riprendere la mia vita. Dopo qualche mese voglio sistemare il seno disuguale (avevo una quinta abbondante) ma arriva la risposta del test genetico, fatto non per familiarità ma perché il mio tumore ERA Triplo negativo. I dati dicono che c’è una correlazione…e non sbagliavano: positiva al BRCA1. Dentro di me già lo sapevo e avevo deciso cosa fare. Nuovo intervento demolitivo preventivo, mastectomia bilaterale e via anche utero, ovaie e tube, inserimento espansori. Tempo 5 giorni, febbre alta e dolori, ricovero, shock settico, di nuovo in sala operatoria per rimuovere l’espansore destro… aderenze, dolori che persistono ancora….vari lipofilling per dare una forma a quello che non è più un seno. Nell’ultimo lipofilling, grasso in necrosi nel seno sano… meglio toglierlo. In attesa di avere più tempo per ricoverarmi, resto con il pensiero: finirà questa tortura????? Credo molto nella prevenzione e quindi ho iniziato a fare volontariato per le donne come me e sono diventata referente del Gruppo Operativo Brescia dell’Associazione Cuore di Donna, che si occupa proprio di diffondere la cultura della prevenzione di tutti i tipi di tumori, in particolare quello al seno. Già lo scorso anno ho partecipato attivamente alla Race di Brescia ed alle operazioni di preparazione delle borse gara omaggio per i partecipanti. Quest’anno siamo venute in quasi 200 da varie città dove abbiamo i gruppi operativi ed abbiamo anche vinto un premio ad estrazione come squadra. Il mio compagno Andrea mi scrive quello che crede io pensi….e ha ragione: nei momenti più duri del “percorso” la gioia più grande è di non aver mai perso il sorriso di mia figlia!