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Cos’è il tumore del seno

I tumori del seno costituiscono un problema di grande rilevanza sociale che direttamente o indirettamente entra in tutte le case. Rappresentano infatti le neoplasie maligne più frequenti fra le donne di tutte le età e la principale causa di morte nella popolazione femminile oltre i 35 anni. Anche gli uomini, seppure occasionalmente, possono sviluppare questa malattia (1 caso ogni 100 tumori del seno).

Il tumore del seno (o carcinoma mammario) è un tipo di tumore in cui le cellule del seno si dividono e crescono in maniera incontrollata all’interno della ghiandola mammaria. A seconda dello stadio, la malattia può essere localizzata o diffondersi ai tessuti circostanti e ad altre parti del corpo. Le possibilità di cura e di guarigione dipendono dallo stadio in cui la neoplasia si trova al momento della diagnosi e dalle sue caratteristiche biologiche: tipi diversi di cancro della mammella, infatti, presentano tassi di crescita e risposte alle terapie differenti.

Circa l’85 per cento dei tumori al seno inizia nei dotti mammari, mentre circa il 15 per cento insorge nei lobuli. I tumori del seno tendono a crescere lentamente rispetto a forme tumorali di altri organi e apparati. Quando un nodulo tumorale è abbastanza grande da essere percepito al tatto, può avere impiegato anche 10 anni per rendersi clinicamente evidente. Tuttavia alcuni tumori possono essere aggressivi e crescere molto più rapidamente. Per questo, è importante comprendere la differenza tra carcinoma invasivo e carcinoma in situ.

Incidenza del tumore del seno

 

Nel mondo, il tumore del seno è la neoplasia più diagnosticata tra le donne, con oltre 1,6 milioni di casi ogni anno. In Europa 464.000 nuovi casi ogni anno. Nel nostro paese si registrano annualmente oltre 56.000 nuovi casi.

La mortalità nei paesi occidentali è progressivamente diminuita negli ultimi 25 anni e i tassi di cura sono oggi piuttosto elevati (oltre il 90% di guarigioni quando la malattia viene scoperta in fase iniziale). Ma il tumore del seno resta comunque la principale causa di morte per cancro della popolazione femminile mondiale e si stima che entro il 2025, nel mondo, quasi 6 milioni di donne moriranno per questa malattia.

Il tumore invasivo del seno viene così definito quando le cellule anomale originate all’interno dei lobuli o dei dotti superano la cosiddetta “membrana basale” ovvero il confine cellulare e infiltrano il circostante tessuto mammario. Ciò provoca la diffusione di cellule tumorali nei vasi linfatici e da qui ai linfonodi e, in fase più avanzata, ad organi distanti (come il fegato, i polmoni o le ossa). Generalmente questo meccanismo di diffusione negli altri organi avviene progressivamente ed in funzione delle dimensioni del tumore (cioè maggiori sono le dimensioni del tumore più è frequente il coinvolgimento dei linfonodi vicini al seno e successivamente degli altri organi). Talora però, come già accennato, vi sono dei tumori piccoli ma molto aggressivi e con una particolare tendenza a diffondersi attraverso le vie linfatiche ed il circolo sanguigno.

Nel carcinoma duttale in situ (CDIS) oggi più frequentemente denominato come neoplasia intraepiteliale duttale (DIN secondo la terminologia anglo-sassone) le cellule tumorali crescono solamente all’interno dei condotti del latte senza infiltrare i tessuti circostanti. Il termine “in situ” significa, infatti, “sul posto”. Nel CDIS, le cellule anomale sono ancora “sul posto”, dentro i dotti. CDIS è un tumore al seno non-invasivo (si può anche trovare indicato con il termine “carcinoma mammario pre-invasivo”) e quindi non può dare luogo a fenomeni di diffusione al di fuori del seno (metastasi). È però molto importante riconoscerlo e trattarlo in maniera adeguata perché oltre a crescere all’interno del seno può talora evolvere nel tempo e trasformarsi nella forma invasiva.

Nel carcinoma lobulare in situ (LCIS) oggi definito anche come neoplasia lobulare intraepiteliale (LIN), le cellule anomale sono confinate all’interno dei lobuli del seno senza infiltrare i tessuti circostanti. Il termine “in situ” significa “sul posto”. Nel LCIS, le cellule anomale sono ancora “sul posto” all’interno del lobuli. Il LCIS non evolve spesso nella forma invasiva della mammella. Per ulteriori informazioni su LCIS e rischio di carcinoma mammario invasivo, visita la sezione Fattori di rischio.

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